Con Sentenza n. 8803 del 12 maggio 2020 la Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, ha chiarito che ai fini del licenziamento disciplinare anche i fatti non tempestivamente contestati possono esser considerati circostanze confermative della significatività di altri addebiti. IL FATTO- Una dipendente di una nota società veniva licenziata per giusta
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Corte costituzionale: sul licenziamento disciplinare e sul danno all’immagine della Pubblica amministrazione
Con Sentenza n. 61 del 10 aprile 2020 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale la disposizione del T.U. dell’impiego in materia di licenziamento disciplinare e azione di responsabilità per danno all’immagine della P.a. (art. 55-quater, comma 3-quater). IL FATTO- La Corte dei conti, nel giudizio di responsabilità promosso dalla Procura
Sulla nozione di insubordinazione ai fini del licenziamento disciplinare
Con Ordinanza n. 3277 dell'11 febbraio 2020 la Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, ha affermato che la nozione di insubordinazione non può essere limitata al rifiuto di adempimento delle disposizioni dei superiori, dovendo implicare necessariamente anche qualsiasi altro comportamento atto a pregiudicare l'esecuzione e il corretto svolgimento di dette
Legittimo il licenziamento disciplinare se è provata anche solo una delle condotte addebitate
Con Ordinanza n. 113 del 17 gennaio 2020 la Suprema Corte di Cassazione, Sez. lavoro, ha ritenuto che nel caso in cui vengano addebitate al lavoratore una pluralità di condotte, ai fini della legittimità del licenziamento disciplinare è sufficiente la fondatezza di anche una sola di esse. IL FATTO - Un lavoratore, socio
Legittimo utilizzare un’agenzia investigativa per licenziare il lavoratore assenteista
Con Ordinanza n. 6031 del 4 ottobre 2019, il Tribunale di Padova, Sez. Lavoro, ha affermato che è legittima, in quanto proporzionata, l’attività di controllo posta in essere dalla società datrice mediante un’agenzia investigativa nei confronti di un lavoratore assenteista. IL FATTO- Un lavoratore impugnava giudizialmente innanzi al Tribunale competente il licenziamento
Sui limiti del diritto di critica del dipendente con funzioni di delegato sindacale
Con Sentenza n. 31395 del 2 dicembre 2019, la Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, ha sostenuto l'illegittimità del licenziamento irrogato al dipendente con funzioni di delegato sindacale quando la critica all'azienda da parte dello stesso rispetti i requisiti di continenza formale e sostanziale. IL FATTO- Un lavoratore con funzioni di delegato
Licenziamento disciplinare: il lavoratore va reintegrato in caso di insussistenza del fatto contestato
Con Sentenza n. 31529 del 3 dicembre 2019, la Cassazione ha affermato che, quando vi sia sproporzione tra sanzione espulsiva ed infrazione, va riconosciuta al lavoratore licenziato la tutela risarcitoria di cui all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, a meno che la condotta in addebito non coincida con una delle fattispecie per
Legittimo il licenziamento del dipendente che comunica informazioni riservate
Con la Sentenza n. 2636 del 10 giugno 2019, il Tribunale di Bari ha affermato che la condotta del dipendente che tramite il cellulare dell'azienda rivela informazioni riservate ad aziende concorrenti, costituisce un grave illecito disciplinare tale da legittimare il licenziamento. IL FATTO- Una lavoratrice impugnava innanzi al Tribunale competente il licenziamento che le
Guida pratica per la tutela del lavoratore in caso di licenziamento disciplinare
Prima di approfondire i rimedi che l’ordinamento prevede a tutela del lavoratore illegittimamente licenziato, occorre soffermarsi brevemente sulla nozione di lavoro subordinato e sugli indici della subordinazione elaborati dalla giurisprudenza, con particolare riferimento al potere disciplinare del datore di lavoro. Ai sensi dell’art. 2094 del codice civile, il lavoro subordinato è
Sanzioni disciplinari: il principio di proporzionalità prevale sul contratto collettivo
Con Sentenza n. 19023 del 16 luglio 2019 la Suprema Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, ha stabilito che, in tema di licenziamento, le nozioni generali di giusta causa e giustificato motivo soggettivo possono anche non coincidere completamente con le previsioni della contrattazione collettiva. IL FATTO - Poste Italiane S.p.a. licenziava un proprio