Il termine apposto al contratto di lavoro non deve essere rigidamente prefissato
Con la Sentenza n. 3817 del 15 febbraio 2021, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha ribadito la possibilità di apporre al contratto di lavoro un termine non rigidamente prefissato ma ancorato al venir meno
Lo stato di malattia del dipendente non preclude la possibilità di svolgere attività con esso compatibili
Con Sentenza n.9647 del 13 aprile 2021, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento intimato al dipendente che svolge attività ricreative durante l’assenza per malattia causata da un disturbo depressivo, dal
Licenziamento disciplinare per una pluralità di condotte contestate: insussistenza del fatto e tutela reintegratoria
Con la Sentenza n. 9305 del 7 aprile 2021, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha ribadito quali siano, nel caso di licenziamento disciplinare intimato per una pluralità di condotte, gli elementi necessari a configurare
Pubblico impiego: sulla tempestività dell’azione disciplinare
Con la Sentenza n. 9313 del 7 aprile 2021, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha chiarito che, in caso di sottoposizione del dipendente pubblico a procedimento penale, ai fini della valutazione circa la tempestività dell’azione disciplinare esperita dalla Pubblica
Corte costituzionale: se il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è fondato su un fatto insussistente il lavoratore va reintegrato
Con Sentenza n. 59 del 24 febbraio 2021, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18, settimo comma, secondo periodo, della Legge n. 300/1970 (testo introdotto con la cosiddetta "Legge Fornero), nella parte in cui prevede che
Pubblico impiego: sulla quantificazione del danno a seguito di illegittima revoca della posizione organizzativa
Con Ordinanza n.7067 del 12 marzo 2021, la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata sugli effetti della illegittima revoca della posizione organizzativa nel pubblico impiego ed ha ribadito che ai fini della quantificazione del danno non può essere
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e obbligo di repêchage
Con la Sentenza n. 7218 del 15 marzo 2021, la Suprema Corte di Cassazione ha nuovamente affrontato il tema relativo alla ripartizione dell’onere nella prova nel caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo in caso di soppressione del
Mobbing: è onere del lavoratore fornire la prova dell’intento persecutorio
Con Sentenza n. 6079 del 4 Marzo 2021, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha ribadito che l’esistenza di una dequalificazione o di plurime condotte datoriali illegittime non sono di per sé idonee a
Permessi sindacali: l’utilizzo improprio non è giusta causa di licenziamento
Con Sentenza n. 6495 del 9 marzo 2021, la Corte di Cassazione ha affermato che l’utilizzo dei permessi sindacali per fini diversi da quelli per cui sono stati attribuiti, ma comunque inerenti al ruolo sindacale rivestito, integra un’assenza ingiustificata dal
Licenziamento orale: l’onere della prova ricade sul lavoratore
Con Sentenza n.149 dell’8 gennaio 2021, la Suprema Corte di Cassazione ribadisce il principio secondo il quale la prova circa la sussistenza del licenziamento orale spetta al lavoratore. La relativa dimostrazione non può tuttavia consistere nella
Pubblico impiego: il limite massimo dei trentasei mesi per i contratti a termine è complessivo e non aggirabile
Con Sentenza n. 6089 del 4 marzo 2021, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha dichiarato applicabile ai contratti a termine stipulati dalla pubblica amministrazione il limite di trentasei mesi di durata del rapporto
Contratto a termine con lavoratrice gestante: la mancata proroga è discriminatoria
Con Sentenza n. 5476 del 26 Febbraio 2021, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha qualificato la mancata proroga di un contratto a tempo determinato ad una lavoratrice in stato di gravidanza come discriminazione di