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ILO: lo stress correlato al lavoro è un problema serio

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ILO: lo stress correlato al lavoro è un problema serio

La decisione di un giudice francese di mettere sotto inchiesta il Presidente di France Télécom per la sua presunta responsabilità negli oltre 30 suicidi di dipendenti dell’azienda, mette in luce un problema di cui si parla raramente ma che ha forti ripercussioni per la salute dei lavoratori: lo stress. L’ondata di suicidi, avvenuta tra il 2008 e il 2009, ha coinciso con l’aggravamento della crisi mondiale e con la ristrutturazione della società. “Spetta alla corte francese pronunciarsi su questo caso” ha dichiarato Seiji Machida, Direttore del Programma dell’ILO sulla salute e sicurezza nel lavoro. “Tuttavia, l’ILO è convinta che la crisi stia avendo ripercussioni significative sulla salute e la sicurezza dei lavoratori di tutto il mondo”.

Secondo Machida, i lavoratori hanno sempre  più paura di perdere il proprio lavoro e, questo, genera naturalmente stress e tensione. Una riduzione degli investimenti nel settore della salute e sicurezza potrebbe poi portare ad un peggioramento della situazione. “Nonostante la crisi, dobbiamo continuare ad investire nella salute dei nostri lavoratori” ha aggiunto. “Non solo per una questione di sofferenza umana, ma anche perché lo stress ha un costo economico elevatissimo”.

Circa 35 lavoratori di France Télécom sono morti suicidi, molti altri hanno denunciato pressioni sul lavoro intollerabili. Secondo un rapporto del governo del 2010, sembra che France Télécom abbia ignorato il parere dei medici relativo all’impatto delle politiche di ristrutturazione sulla salute mentale dei propri dipendenti.

Nella maggior parte dei paesi industrializzati, il costo complessivo degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali è ancora molto elevato. Per esempio, nell’Unione Europea si stima sia tra il 2,6 e il 3,8 del PIL. Secondo molti studi, lo stress  è la causa del 50/60 per cento di tutte le giornate lavorative perdute, si tratta di un costo enorme sia in termini di disagi psicologici per il lavoratore che di perdita della produttività. Le ragioni di questa crescita sono svariate: sovraccarico di informazioni e di lavoro, forte pressione sui tempi, elevata richiesta di mobilità e flessibilità, necessità di essere sempre reperibili come conseguenza dello sviluppo della tecnologia della telefonia mobile e, infine, ma non meno importante, la paura di perdere il proprio lavoro.

Le autorità, gli ispettorati del lavoro e i servizi di sicurezza e salute si trovano ad operare molto spesso con risorse limitate. “Questa situazione potrebbe portare ad una crescita repentina degli incidenti sul lavoro, di infortuni, di morti e di casi di stress legati al lavoro”, ha avvertito Machida. Se è vero che, in casi estremi, lo stress potrebbe portare al suicidio, l’esperto dell’ILO fa notare anche che si è registrato un aumento in Europa dei disturbi mentali causati dallo stress nel luogo di lavoro. A questo riguardo, è importante ricordare l’Accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro recepito integralmente nel nostro ordinamento dall’Accordo interconfederale del 9 giugno 2008 nel quale si riconosce, tra l’altro, che affrontare la questione dello stress da lavoro può condurre ad una maggiore efficienza e a un miglioramento della salute dei lavoratori e delle lavoratrici con conseguenti benefici economici e sociali.

Secondo l’ILO, il modo migliore per affrontare questi problemi è attraverso strategie adattate alle specifiche condizioni del luogo di lavoro in questione. I problemi che si pongono ad un’azienda di grandi dimensioni in un paese industrializzato, ad esempio, possono essere molto diversi da quelli di un’azienda di produzione in un paese in via di sviluppo. “Per trovare delle soluzioni in materia di salute e sicurezza nel lavoro, è innanzitutto necessaria la collaborazione tra il management e i lavoratori. Allo stesso modo, la  partecipazione e il coinvolgimento dei dipendenti, dei loro rappresentanti e dei sindacati è cruciale per prevenire lo stress da lavoro”, ha concluso Machida.

L’esperto dell’ILO ha infine ricordato due importanti pubblicazioni dell’ILO: Stress prevention at work checkpoints, a guide to auditing safety and health controls e SOLVE: Integrating health promotion into workplace OSH policies, un modulo di formazione destinato alle imprese sulla prevenzione dei rischi psico-sociali e la promozione della salute e del benessere nel luogo di lavoro. Oltre agli studi, ricordiamo che l’ILO ha sviluppato una serie di strumenti normativi in materia di salute e sicurezza, tra cui la recente Convenzione 187 e relativa Raccomandazione 197.

Fonte: ILO

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